Aspettando Godot, il Governo

Il tempo sembra “immobile”, eppure scorre. E nulla si sa su cosa farà questo Godot, quando si farà finalmente “vedere”. Nel frattempo, ci dicono che manderà i suoi messaggeri, i quali annunceranno che Godot “oggi non verrà, ma verrà domani”.

Certo, chiunque è libero di vedere in Godot ciò che preferisce, ma per molti italiani l’attesa è con la A maiuscola, la sintesi di tutte le attese possibili.

Perciò, l’attesa è divenuta, per molti, sinonimo di una condizione esistenziale in cui si aspetta un provvedimento o un avvenimento che sembra imminente, ma che nella realtà non si verifica mai. Fino a oggi, non è accaduto nulla, perché hanno spremuto i limoni fino all’ultima goccia.

Il dramma è che chi attende non fa nulla affinché questo “non senso” della vita umana si realizzi, proprio come i tanti “scimpanzé” che, nei talk show o sui social media, impazzano, o come i tanti manifestanti che si limitano ad aspettare seduti sulla panchina, invece di avviarsi incontro a Godot/Governo.

Allora oggi realizzeremo un sequel: i tempi sono maturi per farlo. “Godot, Governo” è arrivato… al pozzo per “dissetarsi”. Ma l’acqua è inquinata.

COMMENTI

Premesso che il “post sul potere” è diviso in parti e non è ancora terminato, il post successivo (8 p.) fornirà in parte la risposta.

  1. Purtroppo, oggi, attraverso i social, tendiamo a raccontarci a frammenti, in modo orizzontale e confuso. Ad ogni modo, rimanere in attesa è come restare sempre sulla linea di galleggiamento: la profondità del tempo conserva arte, verità e sapere, in attesa del momento propizio per riportarli alla luce. Dopodiché, si agisce sulla strada della verità, tagliando tutti i rami secchi. Questo è l’unico modo per mantenere l’uomo “in vita”. È difficile e fa male, ma è ciò che è meglio. Altrimenti, si rischia di cadere in balìa dei marosi.
  2. Saggio Nino, il post successivo (8 p.) fornirà in parte la risposta. Ad ogni modo, il Viaggiatore Godot (ossia gli uomini di buona volontà) dovrebbe tentare di ricostituire l’attuale società/Paese. Egli proviene culturalmente da una società che immagina di non trovare disastrata e nella nebbia.

Godot sa che dentro la “nebbia” potrebbe celarsi di tutto: terra assoggettata, gioia, ma anche sofferenza. Tuttavia, egli non si tirerà indietro, perché la sua “attitudine” lo porta a restare in piedi, a mirare lontano, verso l’affascinante scenario della vita. La Speranza.

Nota: “Aspettando Godot” è un’opera teatrale di Samuel Beckett.