Che Godot NON arriverà, né lo troverà. Che è difficile trovare tracce di umanità o di vera politica! Che il giorno dell’Armaghedon non verrà.
Perciò, è difficile NON giudicare. A volte si usa come difesa per tutelarci dalla delusione o dal rischio di prevaricazione dell’altro. Diciamo che ci si muove come lupo tra lupi, soprattutto in alcuni contesti in cui prevale la competizione e non la collaborazione. È una bella sfida!
Facciamo gruppo davanti allo schermo per le partite di calcio o le varie gare, ecc. E, per evitare di sbranarci, i cittadini rinunciano a una parte dei loro diritti in favore del “sovrano”.
La qualità dei gruppi o delle comunità che frequentiamo dipende dal modo in cui consideriamo l’altro: una cosa è vederlo come un lupo come me, un’altra come un fratello di cui prendermi cura, un’altra ancora come un agnello.
La verifica del modo in cui stiamo insieme nei vari contesti andrebbe fatta alla luce di questa domanda: PERCHÉ stiamo insieme?
Nell’antica Grecia, armato di una lanterna, Diogene di Sinope cercava l’uomo, cercava tracce di umanità.
OGGI probabilmente Diogene avrebbe rinunciato alla sua fatica.
Tutto ciò perché non ci siamo scelti. Siamo chiamati insieme dal desiderio di un altro; è una risposta al progetto di chi ci ha interpellati. Certo, siamo liberi di rispondere o meno a questo appello, ma se rispondiamo non possiamo poi appropriarci dell’invito di chi ci ha chiamati.
La comunità nasce da una responsabilità condivisa. Solo se la comunità è questa e non una banda di lupi, allora ci si può prendere cura del fratello e anche dargli la possibilità di portare le sue ragioni. Altrimenti diventa spesso il luogo per sbranarsi.
Nella comunità, dunque, siamo tutti chiamati a essere responsabili di chi entra e di chi esce. Ciascuno deve farsene carico a suo modo. Solo così, allora, la comunità diventa il luogo certo dove Diogene potrà trovare tracce di umanità.
Marduk è Bel
Guerriero, la cui ira è (come) il diluvio, ma il cui perdono è quello di un padre misericordioso. Gli uomini, per quanti essi siano, chi li può comprendere nella loro realtà? Anche tra i non negligenti, chi non si è mai reso colpevole?
E allora, visto che nemmeno Diogene ha trovato la verità, le Camere riunite in assemblea permanente decidono il destino di questo Godot/Paese, un destino che pone Bel, il “Signore”, alla loro eventuale guida.
Infine, visto l’insipienza dei precedenti e attuali Godot, se riescono a staccare le tante teste dei precursori, dei seguaci e delle precorritrici di tante battaglie perse, conferiranno a Marduk la regalità che gli spetta.
Nota 24 =il più diffuso nome del Dio Marduk è Bel (resa dal sumerico) , col significato di “Signore”
«D’ora in avanti il tuo verdetto non
deve essere più cambiato;
è in tuo potere l’innalzare e l’umiliare
la tua parola è efficace, il tuo comando
non può più essere contraddetto;
nessuno degli dèi oltrepasserà più il
confine da te stabilito.
Per …….., affinché tu nei luoghi
di culto, trovi posto!
Tu sei Marduk, il nostro vendicatore,
noi ti abbiamo conferito la regalità
sulla totalità dell’universo intero;
prendi posto nell’assemblea: là la tua
parola sia preminente .
Le tue armi non devono fallire, ma
colpire i tuoi nemici!
Bel ,a chi confida in te, risparmia la
sua vita, ma annienta il dio che ha
tramato il male!»